Archive for the ‘Cucina’ Category

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Accessori per la cucina, in legno

11 agosto 2016

Prendi degli avanzi di legno, sistemali, incidili con il pirografo.
Compra degli anonimi mestoli di legno, decorali, rendili pezzi unici, personali, personalizzabili.
Ed ecco qua: sottopentole, mestoli, poggiamestoli.20151213_172204

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La Casalinga è un Monaco Buddista ma non lo sa

4 marzo 2016

Mi sono ritrovata a  leggere qualcosa sul buddismo e lo zen.
Sai quelle letture a catena, dove una tira l’altra? Un libro ne cita un altro, più di un libro affrontano lo steso argomento e questa reazione a catena ti fa fare scoperte inpensate.

Premetto che sono completamente ignorante in materia di buddismo quindi ciò che scrivo potrebbe essere inaffidabile.

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I buddisti si suddividono in laici e monaci: i laici sono coloro che lavorano e provvedono al sostentamento dei monaci. I monaci buddisti vivono nei monasteri, senza svolgere alcuna attività lavorativa remunerativa, vivono di elemosina e hanno la giornata scandita in modo preciso tra le varie attività da svolgere nel monastero.

La giornata di un monaco si può suddividere, semplificando, nelle seguenti attività:
– sveglia all’alba
– meditazione
– pulizia del monastero
– preparazione e consumazione del pranzo
– riposo
– studio o altre faccende all’interno del monastero
– meditazione
– preparazione e consumazione della cena
– coricarsi

Ciascuna di queste attività è svolta con la totale consapevolezza e immersione nel momento presente. Lo spazzare un pavimento non è vista come una incombenza noiosa e ripetitiva ma quasi come un rituale. Non solo significa prendersi cura della propria casa, come del proprio corpo e del proprio spirito, ma è anche una occasione per apprezzare pienamente la semplicità del gesto e quindi della vita stessa.
Preparare un pasto è una pratica estremamente spirituale: osservando, maneggiando ogni ingrediente, concentrandosi sul profumo, sul colore, sul sapore, il momento del pasto diventa qualcosa si mistico.

Tutto ciò accade in oriente. In occidente, una casalinga che svolge una giornata scandita dalle faccende domestiche, con l’aggiunta della gestione dei figli e di altre commissioni, è vista come una persona non realizzata.
La casalinga è vista come una donna che non lavora e quindi non produce.
In oriente i laici venerano i monaci auspicando che essi raggiungano l’illuminazione.
In occidente spesso le casalinghe vengono sminuite perché non sono fonte di reddito.

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Allora lancio un appello.

Provate a guardare a una casalinga come a un monaco buddista. Essa è una venerabile figura che presiede alla cura della casa e della famiglia e prima lei arriverà a raggiungere l’illuminazione prima ne beneficeremo tutti.

E voi casalinghe: siete dei monaci buddisti e non lo sapete!
Abbiate consapevolezza del vostro ruolo. Siete più spirituali di quanto non crediate.
Quando vi trovate l’ennesima lavatrice da stendere, gli ennesimi piatti da lavare come ogni sera, provate a vivere queste esperienze con la pienezza che la vostra buddità intrinseca vi suggerisce.

Quando spolverate, non state facendo una attività noiosa e ripetitiva; vi state prendendo cura del vostro monastero.

Non state facendo le faccende domestiche: state facendo pratica zen. Eseguite azioni quotidiane, semplici, che racchiudono la via verso l’illuminazione. Si racconta che un discepolo del Buddha raggiunse l’illuminazione proprio mentre spazzava un pavimento!

Debelliamo dal nostro vocabolario l’espressione “casalinga frustrata” e sosituiamola con “venerabile casalinga“.

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Vi consiglio la lettura di “Manuale di pulizie di un monaco buddhista – spazziamo via la polvere e le nubi dell’anima

E per imparare la pratica buddista con un sorriso “Come diventare un Buddha in cinque settimane” di Giulio Cesare Giacobbe.

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Torte

24 aprile 2013

Per festeggiare la secondogenita che ieri ha fatto 3 anni, una torta da portare a scuola, una per la sera del compleanno, una per domani per la festa.

– crostata con marmellata –

– torta cocco e cioccolato –

– crostata crema pasticcera e fragole –

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Un simpatico grembiule.

17 aprile 2013

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Liberamente ispirato all’universo dei Keep Calm and…

ho creato un grembiule che potete trovare nel mio negozio su Etsy.

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Il mio pane fatto in casa

20 marzo 2012

Oramai è un anno che faccio (quasi) regolarmente il pane in casa con la pasta madre: la ricetta è qui.
Ma ora ho cambiato i tempi.
Quando si usa la pasta madre la cosa più lunga è la lievitazione, così dopo numerosi esperimenti credo di aver trovato il sistema ottimale.

1) ore 8, tiro fuori la PM dal frigo per farla tornare a temperatura ambiente.
2) ore 10, primo rinfresco
3) ore 14, secondo rinfresco
4) ore 17, terzo rinfresco
5) ore 21, impasto seguendo la ricetta riportata sopra: metto l’impasto in una ciotola ricoperta da pellicola trasparente e metto la ciotola nel forno chiuso
6) ore 8 del giorno seguente, sgonfio un po’ l’impasto, lo arrotolo a formare un filone, lo metto sulla teglia e metto la teglia nel forno chiuso con un pentolino di acqua bollente sul fondo a lievitare di nuovo.
7) ore 10, inforno.

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Liberiamo una ricetta: una ricetta per un’amica

31 gennaio 2012

Signori e signore, oggi voglio vestire i panni della foodblogger e dedicare un post alla cucina.
Vi voglio raccontare una ricetta, semplice semplice ma dalla riuscita sicura al 100%.

Vi piacciono le torte? Vi piace la nutella?? Siii!!!

E allora partiamo con questa ricetta di una torta, pensate un po’… SENZA LE UOVA!

Ingredienti:

200 gr di farina
50 gr di fecola di patate
70 gr. di zucchero
1 bustina di lievito per dolci
200 gr di nutella
350 ml di latte

Avete messo sul tavolo i vostri ingredienti? Bene bene, bravi bravi.
Ora fate così: mescolate insieme gli ingredienti secchi in una ciotola, mentre in un pentolino mettete a scaldare il latte, così sarà più facile scioglierci dentro la nutella.
Una volta sciolta la nutella, unite il latte+nutella agli ingredienti secchi precedentemente mescolati.
FFFFFatto? bene, un po’ di colla vinilica e siamo a posto!

No dai scherzo, niente colla vinilica, non siamo a ArtAttack: piuttusto imburrate e infarinate uno stampo, versateci il composto, infornatelo a 180° per una quarantina di minuti.

Una volta raffreddata, potete decorarla e personalizzarla come meglio credete: vi mostro la personalizzazione che ho fatto l’anno scorso per il compleanno di una mia carissima amica, ritagliando la sagoma di Betty Boop, poggiandola sulla torta e poi spargendo sopra lo zucchero a velo.

 Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia. Questa ricetta la regalo a un’amica. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web.

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Autoproduzione

19 gennaio 2012

Aspettando di cominciare la nostra nuova vita in campagna continuo la mia istruzione autodidatta sull’autoproduzione.

Faccio periodicamente il pane con la mia pasta madre e ultimamente mi viene sempre meglio: certo non viene mai una volta uguale all’altra, dipende da talmente tante variabili.  Ma ecco quello che ho fatto questa mattina, profumatissimo, croccante fuori e morbido e ben lievitato dentro:

Poi sto facendo numerosi esperimenti con il mio bel regalo di Natale: il Bimby.
Con questo aggeggino si possono fare numerosissime cose ed evitare di acquistarle: con un po’ di macinato e verdure ad esempio si fa il dado di carne fatto in casa.

L’utilizzo di detersivi acquistati è sempre molto basso, per le pulizie di casa uso i miei spruzzini acqua e aceto oppure acqua e bicarbonato, mentre per la lavapiatti faccio il detersivo con limoni aceto e sale, la cui ricetta si trova nel sito dei detersivi bioallegri.

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Come faccio il pane con la pasta madre.

21 ottobre 2011

Su internet si trova materiale a profusione sul tema della pasta madre: decine di metodi per realizzarla, conservarla, utilizzarla. Io ho letto, estrapolato, mischiato, sperimentato, e alla fine ho tirato fuori il mio metodo.
Ho creato la mia pasta madre a gennaio e l’ho utilizzata fino all’estate, quando le alte temperature inibivano qualunque voglia di accendere il forno. Ora che fa di nuovo fresco e il pomeriggio è un piacere stare in cucina con le mani in pasta, anche con l’aiuto dei bambini, ho ripreso a utilizzarla.

Il pane che ho fatto ieri è venuto particolarmente buono e bello, quindi penso di essere arrivata al giusto metodo: e ve lo descrivo.
Ho fatto il primo rinfresco della pasta madre dopo pranzo, e l’ho lasciata riposare tutto il pomeriggio: dopo cena ho fatto il secondo rinfresco, quindi ha riposato tutta la notte. La mattina successiva ho fatto il terzo rinfresco: all’ora di pranzo ho fatto l’impasto per il pane utilizzando questi ingredienti:
– 250 g di pasta madre
– 600 g di farina, metà farina 0 e metà manitoba
– 20 g di olio
– 320 g acqua tiepida
– 1 cucchiaino di miele
– 2 cucchiaini di sale

Ho messo nella macchina del pane a impastare la pasta madre con l’acqua, quando questa si è ben sciolta ho aggiunto l’olio, il miele, infine la farina gradualmente; per ultimo il sale.
Quando la macchina del pane ha fatto il grosso del lavoro, ho tolto la palla e ho continuato a impastarla a mano, in modo da sentire se c’era troppa o poca farina.
Ho messo l’impasto a lievitare in una ciotola coperta da un canovaccio umido per tutto il pomeriggio.
Prima di cena ho sgonfiato l’impasto e l’ho arrotolato, lo stesso ho fatto dopo cena.
C’è una tecnica di lavorazione del pane che comporta la realizzazione di una serie di “pieghe” che servono a migliorare la maglia dell’impasto e a trattenere il gas che si forma dalla fermentazione. Arrotolando l’impasto ho ottenuto un risultato simile, perchè quando poi il pane ha cotto al suo interno c’erano dei bei buchi grandi.
Insomma, dopo cena ho fatto l’ultimo “rotolo” di pane, l’ho adagiato sulla teglia leggermente unta e ho fatto dei tagli sulla superficie: i tagli consentono all’impasto di crescere ancora durante la cottura senza rompersi.
Ho infornato il pane nel forno già caldo a 200° con un pentolino di acqua sul fondo, che bollendo crea vapore che mantiene umido il forno. L’ho lasciato cuocere circa 45 minuti in questo modo, poi ho tolto il pentolino e ho tolto il pane dalla teglia per poggiarlo sulla griglia a cuocere un altro quarto d’ora.
Terminata la cottura lo taglio a metà, perchè ho letto che bisogna lasciar uscire l’umidità da dentro altrimenti la mollica rimane molliccia.

Insomma: questo è stato il risultato.

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Pasta madre

20 gennaio 2011

La strada verso l’autoproduzione passa anche attraverso la produzione di pane in casa.
E quale modo migliore di farlo se non con un lievito naturale, la pasta madre?

Ne ho sempre sentito parlare ma scuotevo la testa pensando “è troppo complicato”: effettivamente è più laborioso che usare il lievito in busta ma da molte più soddisfazioni e – dicono – prodotti molto più buoni.

Per ora sono alla primissima fase: la mia pasta madre ha una settimana e mezza e ancora non è pronta per essere utilizzata, ma conto quanto prima di fare dei mini-esperimenti. All’inizio la pasta madre infatti non ha la forza di far lievitare il pane ma si può provare a usarla per fare crackers o grissini.

In giro per internet si trovano decine di ricette sulla pasta madre: ho fatto una ricerca e ho individuato i punti comuni e i consigli ricorrenti e alla fine ho fatto in questo modo.
Ho preso  100 grammi di farina integrale e 100 grammi di acqua, li ho impastati insieme a mezzo cucchiaino d’olio e mezzo di miele e ho ottenuto un panetto. L’ho messo a riposare 48 ore in un luogo caldo, in una piccola teglia di vetro leggermente unta d’olio e coperta da pellicola trasparente bucherellata in modo da riparare l’impasto ma farlo respirare. Le prime 24 ore non è successo niente, e già pensavo di dover buttare tutto, ma poi l’impasto di è gonfiato con mio grande stupore: e aveva anche un buonissimo odore, di pasta lievitata. All’interno era tutta spugnosa, indice della presenza degli alveoli di fermentazione.
Passate le prime 48 ore ho preso metà impasto, l’ho pesato (100 gr)  e l’ho impastato con altrettanta farina e acqua: quindi l’ho di nuovo messo a riposare. Ho fatto questo procedimento, che si chiama “rinfresco” della pasta madre, altre 3 volte, sempre ogni due giorni.

La farina integrale l’ho fatta da me con il nostro mulino elettrico: ci si mette dentro il grano et voilà, in 5 minuti hai la tua bella farina integrale. Una passata ne l setaccio per togliere i pezzi più grossolani e la farina è pronta.

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La strada verso l’autoproduzione

5 gennaio 2011

Come ho scritto qualche tempo fa, il nostro progetto per il futuro sarebbe questo.
Al momento siamo ancora fermi alla fase della ricerca del terreno ideale, però nel frattempo stiamo anche imparando un sacco di cose sull’autoproduzione.
Come ho letto nel libro “Scappo dalla città, manuale pratico di downshifting“, non è una buona idea trasferirsi in campagna senza avere minimamente idea di come ci si producono da soli le cose e senza esperienza; piuttosto è bene fare un cambiamento graduale delle proprie abitudini. “Prima di andare a vivere in campagna dovete saper fare il pane a occhi chiusi ed essere indipendenti il più possibile dai supermercati”.

Così ho inziato a cambiare gradualmente le mie abitudini: prima cosa, mi sono imposta di imparare a fare la pizza in casa. Io sono golosissima di pizza, e a volte capita, soprattutto dopo una giornata faticosa, di ricorrere alla pizza a portar via dalla pizzeria. Ebbene, ho detto basta alla pizza da asporto e sono già 4 volte che faccio la pizza in casa: la prima volta era troppo alta e non ha cotto bene, la seconda troppo sottile e s’è cotta troppo, la terza non aveva lievitato abbastanza… la quarta è stata la volta buona. Serve pratica, si fanno sbagli ma alla fine si impara.

Un altro esperimento che ho tentato è stato quello della pasta fresca fatta in casa, e ho scoperto che è più semplice di quanto immaginassi: farina e uovo e il gioco è fatto.

I biscotti che ho fatto per Natale già ve li ho mostrati…

A questo punto a me e mio marito è piaciuta l’idea, sempre letta sul libro di cui sopra, di farci da soli anche la farina: e così abbiamo acquistato un piccolo mulino elettrico, che macina il grano o altri cereali e dal quale si ottiene farina integrale.
Ora non ci rimane che piantare direttamente il grano….