Archive for marzo 2010

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Copertina

31 marzo 2010

Ecco ultimata la copertina: non è perfetta… migliorerò!



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Tendine

29 marzo 2010

Stamattina al mercato ho comprato la stoffa per rifare le tendine della cucina: già larghe 60 cm, così non ho dovuto far nulla ai bordi laterali, solo fare i bordi sopra e sotto.

Ed ecco la finestra della cucina, molto più luminosa adesso:

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Convulsioni febbrili, secondo episodio.

26 marzo 2010

V i ricordate il programma che mi ero fatta per ieri pomeriggio? E’ saltato: vi racconto come.

Vado a prendere il pupo al nido alle 11.30 ed è tranquillo e giocherellone come sempre.
A casa un po’ assonnato, non gli va di mangiare, lo metto a dormire verso le 12, pensando abbia solo sonno.
Tempo mezzora e si sveglia lamentandosi, tutto rosso in faccia e caldo.
Gli misuro la febbre: 39,5.
Gli do lo sciroppo antipiretico, Nuforen, che mi ha consigliato il pediatra dicendo che è più potente e agisce prima della tachipirina. Lo siedo sul lettone, gli levo il maglione, gli accendo la tv: mi vado a lavare i denti, torno in camera…..
……la prima cosa che vedo sono le braccine che si agitano in aria.
Gli occhietti fissi nel vuoto, da un lato.
La saliva gli gorgoglia in gola e gli esce dalla bocca.
Sono uscita di casa con lui in braccio gridando Aiuto Aiuto: ero a casa da sola ma c’era mia cognata (la ragazza giapponese) al piano di sotto. Lei mi vede ma quando io vedo lei e le chiedo aiuto mi rendo conto che non può fare niente.
Non so come, recupero un briciolo di lucidità e mi ricordo che quando gli vennero l’anno scorso a settembre, mi dissero che nel caso gli fossero tornate gli avrei dovuto dare il Micronoan tramite peretta.
Risalgo a casa, svuoto a manate il mobiletto coi medicinali e trovo il Micronoan; apro la confezione coi denti, gli faccio sta peretta e riscendo.  Do il pupo in braccio a mia cognata, li facio montare in macchina e come Schumacher parto alla volta del prontosoccorso.
Ho corso come una pazza con una mano sul volante e sul clacson e l’altra fuori dal finestrino ad agitare un fazzoletto bianco. Ogni 30 secondi chiedo a mia cognata “Respira?” e lei si fa tutto il viaggio con un dito sotto il naso del pupo e mi tranquillizza con un si.
Arrivati al pronto soccorso gli misurano la febbre, nel frattempo è scesa a 38, lo spogliano e lo visitano: mi dicono che non avendo pediatria devono attivare altri ospedali per il ricovero, ma intanto io sono al sicuro in una struttura ospedaliera e vedo che lui quantomeno piange e respira.
Nel frattempo arriva mio marito: in teoria avevamo l’ecografia quindi stava tornando a casa mentre io ne stavo uscendo.
Dopo mezzora NESSUNO dei 21 fax inviati dal pronto soccorso ha ricevuto risposta, così decidiamo di andarcene e di puntare all’Umberto primo di Roma.

Altro viaggio con clacson e fazzoletto bianco, ma stavolta guidava mio marito e io sventolavo.
Lo visitano, gli fanno un prelievo e rimaniamo in sala d’attesa 3 ORE, con il pupo, in piena crisi post-traumatica, addormentato in braccio a mio marito. Dopo 3 ore ci dicono che NESSUN OSPEDALE DI ROMA E PROVINCIA ha un posto letto disponibile per noi, che c’è un posto a Rieti.
Rifiutiamo il ricovero.
Andiamo a casa di mio padre che abita più vicino all’ospedale rispetto a noi, così per ogni evenienza siamo pronti a ritornarci. Il piccolo dopo dormita e sudata si è ripreso, a casa è vivace e gioca e mangia a cena.

Morale della favola: stanotte di nuovo 39, ce lo siamo tenuto nel lettone con noi per monitorarcelo da vicino. Antipiretico e spugnature fredde. Oggi febbre mai. Scusate il papiro…. ma è stato uno dei momenti più brutti… e non mi va via dalla mente l’immagine di quelle braccine che si agitano nell’aria.

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Il bello e il brutto delle ricorrenze

24 marzo 2010

Il bello degli anniversari, di matrimonio ad esempio, è che durante la giornata ripercorri quel giorno passato: “a quest’ora ci stavamo sposando, a quest’ora….”.
Il bello delle ricorrenze è quando hai un traguardo da festeggiare.

Ma non sempre le ricorrenze riguardano eventi lieti: e in quel caso si fanno le stesse cose col pensiero, si rivà a quel giorno passato e si pensa a quello che stava succedendo. E può non essere piacevole.

Domani saranno due anni dalla morte di mamma.
Domani mi sono riempita la giornata di impegni per distrarmi: la mattina yoga, dopo pranzo ecografia con mio marito, daremo un’occhiata a questa piccola creatura che tra un paio di mesi verrà a farci compagnia.
Poi la sera ci sarà la Messa, dopodichè ceneremo con mio padre.
Ho fatto in modo di non essere da sola domani.
Che è un giorno come un altro sul calendario: una ricorrenza è solo una convenzione.
Ma non sarà un giorno come un altro, già lo so.

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Auguri papà!

19 marzo 2010

Ho ritagliato un cartoncino bianco a forma di cuore.
Ho pitturato la mano del pupo di blu, con uno dei suoi colori a dita.
Ho premuto la mano del pupo sul cuore e abbiamo lasciato un dolcissimo stampo.
Sopra ho scritto Auguri papà.
Ho infornato una torta al cioccolato che gli piace.

Buona festa del papà!!

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Un altro shopper

16 marzo 2010

In questo caso non ho dovuto sacrificare alcuna busta di plastica per ottenere il modello, che era già bello pronto nella rivista “le idee di Susanna”. Ed ecco il risultato:

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Borsa della spesa

16 marzo 2010

Grazie al sacrificio di una busta di plastica della Coop, che ho vivisezionato per vederne l’assemblaggio e ricavare il cartamodello, ho cucito una busta della spesa in stoffa, rigorosamente riciclata.
Ecchevelaquà.

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Cuciamo insieme una copertina per neonato

15 marzo 2010

Ringrazio Cipi che mette le sue sapienti mani a disposizione di noi incapaci e dilettanti e ci insegna a cucire una copertina.

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Il prossimo progetto

12 marzo 2010

Un bel puntaspilli per la macchina da cucire: così non me ne ritrovo poi sparsi sul tavolo o per terra.
In particolare, farò questo.

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Portamatite

12 marzo 2010

Sempre prendendo spunto da questo blog, in particolare da questo post, ho realizzato il mio primo portamatite.
L’originale è molto più bello, ma il mio è la prima prova 🙂
Le mie cuciture lasciano moooOOOlto a desiderare, soprattutto perchè quando vado in retromarcia si appallottola il filo… 😦
Però l’idea c’è dai.