Sei stato tra le prime persone che abbiamo conosciuto quando ci siamo trasferiti qui in campagna.
Avevamo acquistato il terreno da poco e ogni fine settimana venivamo qui.
Ogni volta che arrivavamo, ci guardavamo intorno: il terreno è grande e non avevamo vicini a portata di sguardo. Ma ci ripromettevamo di fare un giro per conoscere i confinanti appena possibile.
Mio marito veniva spesso a prendere l’acqua alla fontana che sta oltre la strada, vicino casa vostra. Aveva un piccolo quad sgangherato, che per frenarlo occorreva fissare una leva con un nastro.
Un bel giorno, stava riempiendo le bottiglie d’acqua, il quad in folle dietro di lui.
A un certo punto una voce da oltre la siepe fa “Lé lè!”
Lui si è guardato intorno ma non ha visto da dove provenisse.
La voce ha subito ripetuto “Lè lè!” alchè mio marito si è girato e ha visto che il quad stava lentamente muovendosi verso la strada perchè il nastro che doveva tenerlo frenato si era allentato.
Ha subito mollato la bottiglia ed è corso a riacchiapparlo. Lo ha spento, si è rivolto alla voce oltre la siepe e così vi siete conosciuti, tu di là e lui di qua dalla siepe.
Eri una persona squisita, come tutta la tua famiglia del resto.
La semplicità che ti caratterizzava era accompagnata da una dolcezza e una espressione sempre serena e pacata.
Ti abbiamo “frequentato” poco, la riservatezza è un’altra delle vostre caratteristiche.
Ma la tua presenza sulla soglia di casa, su quella sedia, o sulla panchina sotto il pergolato, un cenno con la mano, un saluto veloce, di passaggio… ci mancheranno davvero molto.
Ciao Fernando.